25
June
2024
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C’è da sempre una difficoltà nel leggere il territorio, nell’affidarsi ai sensi per muoversi. Da qui, anche all’interno dello spazio architettonico, emerge la necessità di creare un sistema di informazioni diffuse, una bussola in grado di orientarci. Il wayfinding nasce come risposta strutturata a questo bisogno, come conseguenza di una realtà sempre più complessa.
Un sistema di comunicazione visiva capace non solo di agevolare l’esperienza nello spazio e aiutare l’orientamento, ma anche di evitare l’insorgere di sensazioni negative, come senso di smarrimento o frustrazione.
Lorenzo Casanova, designer ed esperto di wayfinding, ci racconta come, nella progettazione di un luogo fruibile che metta al centro le persone e le loro esigenze, il complesso di immagini ambientali debba dialogare in maniera coerente con il progetto architettonico e rafforzarne i valori.
Facilitare l’orientamento e il movimento, garantire visibilità ai brand, attrarre e trattenere: all’interno del contenitore Retail, il wayfinding viene spesso considerato un elemento prettamente funzionale e tecnico, e – come tale – poco sexy. In realtà la segnaletica di servizio presenta molti punti di contatto con il mondo della comunicazione. È capace di creare un linguaggio diretto, universale, attrattivo, subito comprensibile e inclusivo, che rappresenta il livello epidermico più percepibile dello studio architettonico, in grado di far scaturire emozioni immediate. Per questo è necessario che il supporto fisico del wayfinding si sincronizzi con il disegno progettuale e lo completi. Soprattutto nei centri commerciali, la segnaletica non deve essere “ossessiva” o fornire troppe informazioni o sollecitazioni, ma al contrario aiutare a convogliare le persone nel flusso principale per garantire un’esperienza di visita e di acquisto piacevole. Inoltre, riprendendo il concetto chiave del libro Perdersi: l'uomo senza ambiente dello scrittore Franco La Cecla, nel mondo Retail il sistema di àncore deve diversificare il messaggio e guidare le persone lasciando spazio al fluire, alla possibilità di perdere di vista lo scopo della proprio visita, facendo emergere desideri nascosti e bisogni inconsapevoli.
Lorenzo Casanova
Milanese milanese e amante osservatore, in due parole Razionalista Creativo. Penso che il design e la griglia siano ovunque, sarà per questo che sono ossessionato da ciò che mi circonda. Odio viaggiare ma sono un giramondo.
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Paneburro è la newsletter mensile di Adolfo Suarez che raccoglie pensieri, riflessioni e suggestioni sul mondo del Retail. Storie e visioni del contemporaneo condite con il poco che abbiamo, che poi è l’essenziale. Un po’ alla bread&butter, come direbbero gli Inglesi, ma sempre con il nostro tocco creativo.
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