24
September
2024
Tempo di lettura:
4 minuti
“The traditional shopping center consists of one or two anchor department stores, freestanding retail stores, and some sort of food court. I believe the next generation will be much more about lifestyle and creating an atmosphere that is more like an all-inclusive city.”
Nel 2008 Marvin Traub, guardando al futuro degli shopping center nel suo libro Like No Other Career, scorgeva nella creazione di un life style, di una certa atmosfera i connotati del centro commerciale di nuova generazione. Concetti, questi, che contengono in sé le caratteristiche del luogo, ma si focalizzano sull’aspetto funzionale, sull’ambientazione e sull’ambizione delle persone, rimanendo così astratti, eterei, inafferrabili.
Nel 2022 il discorso sull’evoluzione del formato si arricchisce e si concretizza grazie alle riflessioni di Ibrahim Ibrahim che, nel suo libro Future-Ready Retail: How to Reimagine the Customer Experience, Rebuild Retail Spaces and Reignite our Shopping Malls and Streets, introduce il termine placemaking.
“This is true 'placemaking ', which is defined as the process of creating quality places where people want to live, work, play, and learn.”
L’attenzione torna così sul luogo e sulla sua capacità abilitante di avere un impatto reale sulla vita delle persone. Come avevamo già visto durante una colazione passata, infatti, lo spazio non è mai neutro, ma dotato di un valore simbolico in grado di forgiare l’identità collettiva e capace di creare significati.
Osservando lo stato attuale dei centri commerciali, pare che l’evoluzione del formato arranchi, fatichi a concretizzarsi nel passaggio da lifestyle a placemaking, e rimanga orientata alla creazione di quella all-inclusive city di cui parla Traub, oggi confinata in strutture che propongono valori e significati ormai obsoleti.
Se da un lato è insita nella natura umana la difficoltà a metter in atto radicali processi di mutamento, di scombinamento dei punti di riferimento e di apertura all’ignoto, dall’altro è istintuale la capacità di adattarsi a un nuovo ordine.
Come attestano le parole di Ibrahim, è chiaro come nella lenta ridefinizione del centro commerciale stia crescendo sempre di più la consapevolezza dell’importanza attribuita ai luoghi, alla qualità ambientale, alla progettazione capace di ascoltare e accogliere i bisogni delle persone.
Il cambiamento c’è, è già in corso. Forse dobbiamo solo rendercene conto e avere il coraggio di accoglierlo.
Adolfo Suarez
Lavora disegnando, sempre e comunque, e sa ritagliarsi spazi di silenzio anche nelle situazioni più rumorose. Questo lo porta a una visione dei problemi sempre approfondita, a volte anche inaspettata, che contribuisce a generare quel conflicto positivo che lo porta a cercare sempre soluzioni migliori.
Condividila con i tuoi contatti o sui tuoi social
Paneburro è la newsletter mensile di Adolfo Suarez che raccoglie pensieri, riflessioni e suggestioni sul mondo del Retail. Storie e visioni del contemporaneo condite con il poco che abbiamo, che poi è l’essenziale. Un po’ alla bread&butter, come direbbero gli Inglesi, ma sempre con il nostro tocco creativo.
Fuori il:
24
September
2024
La prossima newsletter sarà presto disponibile. Iscriviti attraverso il form nella sezione apposita per essere avvisato al momento dell’uscita e non perderti tutte le altre news.